Le sfilate Autunno-Inverno 2019-20 sono appena terminate: a New York, a Londra, a Milano e a Parigi.
Diamo insieme uno sguardo alla proposta di queste quattro metropoli della moda che, ad ogni stagione, sanno soprenderci ed emozionarci.
UNA DONNA A…
Queste sfilate autunno-inverno 2019-20 ci hanno emozionato in modo del tutto particolare.
È una stagione unica, per molti versi. Queste 4 settimane descrivono perfettamente lo stato d’animo attuale, il clima d’incertezza, di disordine, di dubbi, ma anche la voglia di combattere, di riuscire, di uscire da un tunnel un po’ troppo buio… e la nostalgia.
Costantemente in bilico fra valori sicuri e voglia di rivolta, ogni città reagisce, a modo suo, ad un sentimento comune.
E la moda, sempre di più, diventa quella cosa superficiale, senza la quale non sapremmo vivere…
…a New York
New York si ricorda, ma cresce e abbraccia il cambiamento.
Nell’inverno 2020, non ci si veste più « for career », come si diceva in gergo americano, negli anni ’80, per definire quella tenuta elegante, ma pur sempre adatta alle trattative di lavoro, che ha propulsato Armani sulla scena internazionale quarant’anni fa.
Nel 2020, la donna d’affari esige di poter esprimere una personalità creativa e più umana.
La newyorkese non si lascerà più definire unicamente dalla carriera ed arriverà in ufficio guidata da Tom Ford, Proenza Schouler, The Row e Marc Jacobs, che dirigono la tendenza, in questa fashion week accorciata, ma intensa, e l’accompagnano attraverso la « città che non dorme mai », con molta voglia di rimettersi in gioco.
È sexy ed un filo stravagante, per Tom Ford
S’impone in modo inaspettato, con Proenza Schouler
È chic e indimenticabile, grazie a The Row
Unica e un po’ nostalgica, diventa un’artista anche lei, con Marc Jacobs.
… a Londra
Punk is never dead (il punk non muore mai) e si allea quasi con la casa reale.
Londra, oggi, ha i « nervi a fior di pelle ». Qui, patrimonio e rivolta, come sempre, e più del solito, si confondono.
L’impertinenza aristocratica di Erdem, di Victoria Beckham, di Burberry e di Simone Rocha, per cui tradizione rima sempre un po’ con provocazione, riassume, in questa fashion week londinese, l’inquietudine di un’Inghliterra, ormai al bivio tra due mondi, presto isolata « dal continente », in cui la nuova leva della casa reale non é mai stata cosi’ vicina al popolo ed il sogno di farne parte, mai cosi’ « reale »…
Una londinese nobile e trasgressiva, per Erdem
Classica, ma in trasparenze, con Victoria Beckham
Fa un occhiolino impertinente al patrimonio storico del marchio per Riccardo Tisci da Burberry
È una principessa discola, da Simone Rocha
… a Milano
A Milano, la donna ha mille vite in una.
Come per l’uomo, eleganza e divisa militare diventano complementari. Con un minimo di sana confusione creativa, benché esigente.
Per l’inverno 2020, Milano vive la nostalgia dell’eleganza assoluta, dando il via, pero’, ad una reinterpretazione totale, come da Gucci, Bottaga Veneta, Prada, Blumarine e Moncler.
Abbasso lo « streetwear » ! Non era forse uno dei principi del Grande Karl ? « I pantaloni della tuta sono segno di sconfitta, avete perso il controllo della vostra vita, se uscite in tuta »,dirà un giorno. E Fendi, in lacrime, svela l’ultima collezione del Grande Maestro che, fedele al suo stile, ci meraviglia ancora… per la penultima volta.
Una milanese eccentrica e un po’ monella, la « garçonne » di Gucci
Gotica e militare, ma sexy, la donna Prada
Una donna corazzata, quella di Daniel Lee da Bottega Veneta
Felina e sensuale, confonde il giorno e la notte nel mondo di Blumarine
La donna é un fiore… dai petali d’acciaio, per Moncler
Di un’eleganza assoluta, senza concessioni, da Fendi, che piange Karl Lagerfeld
… a Parigi
« La nouvelle vague 2020 ».
La parigina che il mondo ammirava è di ritorno.
Dopo essersi camuffata, a volte rinnegata, dopo essere partita… è tornata. Con la sua semplcità, la sua eleganza fatta di un niente, di poco, del minimo. Con la sua personalità spiccata, ma discreta, sensuale, ma non appariscente, con la voce roca, ma femminile, e poi fiduciosa, anche se piena di dubbi. La parigina, con tutti i suoi paradossi, torna a casa.
E porta un New Look innamorato dell’arte, per Dior, con Maria Grazia Chiuri
Chic, osa i colori estivi d’inverno, secondo il solare Jacquemus
Esce in smoking e trasparenze, come la musa Betty Catroux, secondo Saint Laurent
Torna indietro nel tempo, e trasforma la semplicità in perfezione, grazie a Hedi Slimane per Céline, la vera sorpresa della settimana
« Avevo bisogno di allontanarmi da Parigi per amarla di nuovo » sussurra Demna Gvasalia da Balenciaga, fedele al colore sgargiante ed al volume eccezionale.
E poi, martedi, l’inverno é freddo per Chanel. La casa é vuota, il padrone se n’é andato.
Più Chanel di Chanel, seduto con lei in un comodo divano di tweed, nascosto da un paravento di Coromandel, guarda giù, sorride, ogni tanto sghignazza, forse ci prende anche un po’ in giro. Ora Coco potrà dirgli cosa pensa di come lui ha tradotto i suoi pensieri, per più di trent’anni.
Ed avrebbe torto a non essergli grata… Noi lo siamo. Il re é morto. Viva il re.
di Mila Maggio