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Consulente d’immagine: il suo mercato attuale ed il suo potenziale

In una società sempre più esigente, visuale e istantanea, l’immagine, con le sue regole implicite, ha assunto un ruolo maggiore e innegabilmente saperla gestire correttamente e conoscerne i fondamenti è diventato indispensabile.

Molto spesso siamo dapprima “visti” e poi “sentiti”: il web con i social network (Facebook, Instagram e LinkedIn primi fra tutti) saranno spesso i luoghi virtuali in cui le persone che non conosciamo entrano in contatto con noi per la prima volta e lo faranno guardandoci. Ma anche in un incontro reale, prima ancora di dire “Piacere” ci si avvicina, ci si guarda e poi si allunga la mano per presentarsi: in quei brevi istanti la nostra immagine è stata vista, analizzata e “processata” inconsciamente dal nostro interlocutore, generando una serie di opinioni su di noi che daranno luogo al bias o pregiudizio di conferma.

Se l’opinione incosciente ed immediata generata dall’immagine è positiva il bias di conferma sarà positivo, facilitando così il nostro compito di “piacere” all’altro, se al contrario l’opinione scaturita è negativa, il bias di conferma porterà il nostro interlocutore a soffermarsi e ricordarsi dei nostri passi falsi ed errori o mancanze, rendendoci il compito di piacere all’altro molto più arduo. Per questo la famosa frase “non c’è mai una seconda volta per fare una buona prima impressione”, non potrebbe essere più calzante nella società e cultura attuale.

Conoscere queste nozioni fondamentali legate all’immagine e alla comunicazione non verbale e imparare a gestirle è un vero e proprio vantaggio, un asso nella manica, un mezzo per fare la differenza, sia in ambito personale ma anche e soprattutto in ambito professionale.

Da non scordare poi che il modo di “esprimersi” di un’azienda passa attraverso i suoi dipendenti e collaboratori, e tale mezzo di espressione è uno strumento di comunicazione performante, indispensabile tanto quanto un sito internet o una brochure! Le aziende cominciano a prendere coscienza di questi aspetti legati all’immagine e se i grandi gruppi internazionali hanno già intrapreso delle politiche ad hoc per gestire l’immagine del personale e la loro comunicazione (verbale e non verbale), a poco a poco anche le aziende di dimensioni inferiori cominciano a muovere passi in questa direzione.

Infine, vogliamo ricordare la crescita del cosiddetto “corporate well-being” e l’attenzione che le aziende portano sempre più al benessere del loro staff: ci si è resi conto che il benessere e la realizzazione di sé del personale porta (sempre) ad una maggiore produttività e far beneficiare un team di una formazione centrata sullo sviluppo personale sarà sempre una scelta win-win dove sia il dipendente che l’azienda guadagnano.

La prima risorsa di una azienda è il suo personale e prendersene cura significa anche occuparsi della sua comunicazione, della sua immagine: perché sentirsi a proprio agio nei propri panni significa stare meglio con sé stessi.

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