Sapere quali abiti indossare nella vita di tutti i giorni può essere una grande domanda che prevede una lunga risposta, in funzione dello stile, della morfologia, dell’armocromia ma soprattutto della personalità e degli obiettivi personali.
Nell’ambiente professionale, saper cosa indossare ed in quale momento può essere ancora più complesso, perché oltre alle proprie caratteristiche personali (fisiche, caratteriali e di obiettivo) si deve tenere conto anche dei valori dell’azienda per cui si lavora, dei suoi obiettivi e del ruolo che si ricopre e che cosa le persone si aspettano da una persona in quella posizione.
Ci sono aziende che hanno risolto questa problematica imponendo un dress code o un’uniforme, talvolta esplicitamente, altre volte implicitamente. Ma oggigiorno molte aziende lasciano i propri dipendenti scegliere liberamente e senza vincolo alcuno l’abbigliamento da indossare nel luogo di lavoro.
Questa tendenza ha preso l’avvio nelle società tecnologiche della Silicon Valley negli Stati Uniti, dove predomina l’informalità sul luogo di lavoro, ma ha rapidamente raccolto adepti in molte aziende di tutto il mondo. Con l’obiettivo di attirare sempre più giovani talenti e persino aumentare la produttività, la tattica di lasciare il proprio dipendente libero di esprimersi attraverso il suo stile e la sua personalità sta iniziando a raggiungere aziende che in precedenza erano più formali. “Nessun codice di abbigliamento”: l’informalità sul lavoro può essere di tendenza in molti settori.
Un look informale sul posto di lavoro può esprimersi in vari modi, dal taglio, al colore e allo stile dei capelli, indossando piercing e tatuaggi senza nasconderli, da un total look casual al ricorso ad accessori sopra un’uniforme imposta.
Questa libertà di espressione nelle scelte della propria immagine professionale ha portato molte aziende ad avere dei dipendenti poco rappresentativi dei valori aziendali, poco allineati con la strategia di marketing dell’azienda se non addirittura controproducenti a volte, anche se inconsapevolmente.
È importante che ciascun dipendente possa scegliere liberamente la sua modalità espressiva, anche quando si tratta di look e immagine. Ma, affinché le sue scelte siano consapevoli ed efficaci sia per sé stesso che per l’azienda in cui lavora, ciascun dipendente deve avere gli strumenti adeguati e le conoscenze per scegliere bene. Deve valutare il suo ambiente: lavora direttamente a contatto con il pubblico o il cliente finale oppure svolge un’attività prevalentemente di back office? Esce spesso dall’ufficio e partecipa a riunioni di grandi dimensioni oppure interagisce principalmente con il suo team di appartenenza? Il suo ruolo prevede l’esercizio di autorità o empatia? Deve mostrarsi affabile o direttivo? E l’azienda vuole sottolineare i suoi aspetti di innovazione e tecnologia o fa della sua storia e tradizione la sua forza?
È importante allineare il comfort, lo stile e lo scopo personale con lo stile e lo scopo aziendali.
Se l’azienda per cui si lavora non fornisce delle linee guide sull’abbigliamento e non esplicita i valori e la mission che i dipendenti devono rappresentare, allora la strategia migliore è adeguarsi alo stile che adottano la maggiorate dei dipendenti e colleghi.
Se vi capita di essere oggetto si battute indirette o scherni velati da parte dei colleghi con i quali avete più confidenza, forse è il caso di mettere in dubbio l’adeguamento del vostro look.
In caso di dubbio, meglio evitare capi o stili che potrebbero essere considerati controversi, come ad esempio dei jeans eccessivamente strappati e sfilacciati, un eccesso di colori, scollature troppo profonde e gonne o abiti troppo corti, molti accessori che fanno rumore quando ti muovi, abiti sportivi (da trekking, corsa, ecc.).
La libertà di indossare ciò che si preferisce è meravigliosa, ma può rivelarsi un arma a doppio taglio ed un ostacolo alla carriera se non è ben gestita e se non si possiedono le informazioni necessarie a controllarla, la conoscenza accurata dell’ambiente in cui ci muove, ma anche buon senso e conoscenza di sé.
È un dato di fatto: meno regole e maggiore libertà vanno di pari passo con l’aumento delle gaffe e delle situazioni imbarazzanti o sconvenienti.
Ricordate che l’assenza di dress code al lavoro non equivale al fatto che l’immagine non comunica, il vostro aspetto comunica sempre che voi lo vogliate oppure no, tanto vale fargli dire quello che volete voi!