Oggi vogliamo raccontarvi ciò che ci raccontano le persone che incontriamo (o che i nostri consulenti incontrano) quando spieghiamo che ci occupiamo di consulenza d’immagine.
Tra le numerose persone vi sono:
– quelle che non hanno mai sentito parlare di consulenza d’immagine e non sanno cos’è (questi sono molti)
– quelle che pensano che si tratti solo di armocromia
– quelle che hanno un’idea vaga dei servizi di consulenza d’immagine
– e poi vi sono quelli che hanno già avuto un esperienza di consulenza d’immagine precedente.
Tra questi ultimi, una delle frasi che abbiamo sentito più spesso suona più o meno così: “Ah, io una volta ho fatto una consulenza d’immagine… è andata malissimo…”.
Potete immaginare il nostro stupore, ed il nostro dolore, al sentire queste parole.Ogni volta che sentiamo una frase del genere cerchiamo di comprendere che cosa ha reso l’esperienza di quella persona tanto negativa e quello che abbiamo constatato è questo:
- la persona che ha svolto la consulenza d’immagine non era un vero professionista (scarse competenze, idee sommarie, preparazione scarsa)
- la persona che ha svolto la consulenza aveva un atteggiamento molto giudicante nei confronti del cliente (puntualizzando errori di stile e di scelte di forme e colori)
- la persona che ha svolto la consulenza ragionava per categorie e applicava regole e principi standard senza ascoltare veramente le esigenze del cliente e rispondere ai suoi obiettivi.
Quello che molti consulenti d’immagine ignorano è che non basta essere dei bravi tecnici, conoscere forme e colori per essere un buon consulente d’immagine.
Per riuscire a rendere il cliente soddisfatto, il consulente d’immagine deve utilizzare delle tecniche di coaching, deve creare un rapporto ed una relazione positiva con il proprio cliente, saperlo ascoltare e comprendere, veramente e non solo superficialmente.
Queste tecniche vengono approfondite nel nostro corso diplomante in consulenza d’immagine.
Durante il coaching, il ruolo del consulente d’immagine (o coach d’immagine) è quello di offrire tutti gli strumenti e tecniche che permettono al cliente di trovare le risposte giuste ai suoi quesiti e di raggiungere i suoi obiettivi. Il ruolo del coach non è quello di fornire delle risposte già pronte al cliente.
Inoltre il consulente che desidera davvero comprendere la persona che sta accompagnando e che desidera aiutare nella sua valorizzazione non può prescindere da conoscenze di Psicologia dell’Immagine e Psicologia della Moda: alcune nozioni risultano infatti fondamentali per accompagnare il cliente nella creazione di una immagine coerente con la propria identità.
E questo fa tutta la differenza tra un consulente d’immagine che lascia i suoi clienti soddisfatti e uno che li delude.